Brassens e Sète

Georges Brassens nacque in Francia a Sète, nel dipartimento dell’Hérault, nella regione dell’Occitania. All’epoca, e fino al 1927, la cittadina si chiamava Cette ed aveva 36.503 abitanti, mentre nel 2018 ne aveva 43.686.
Jean-Louis, il padre di Georges, era un muratore ateo ed anti-clericale di Sète, mentre sua madre Elvira Dagrosa era cattolica praticante, nata a Sète da una famiglia di emigrati di Marsico Nuovo (in provincia di Potenza). Elvira era vedova di guerra e madre di una bambina, Simone Comte, nata nel 1915 e in seguito nota come Simone Cazzani, dopo il matrimonio con Yves Cazzani.
La
casa natale di Georges si trova oggi in rue Georges Brassens al numero 54 (ora 20), e su di essa è stata posta una lapide. Nella stessa via, all'angolo con rue de la Révolution, il graffitista Maye gli ha dedicato un murale.

Nel 1940 Georges si trasferì a Parigi, per lavorare alla fabbrica Renault a Boulogne-Billancourt, ma all’occupazione della capitale da parte dei nazisti tornò a Sète. Dopo l’armistizio tornò a Parigi, ma nel 1943, fu costretto a lavorare presso la fabbrica BMW, nel campo di lavoro di Basdorf, vicino a Berlino, in seguito ad un decreto di lavoro obbligatorio (STO, Service du travail obligatoire).
Tornato in Francia in licenza malattia, Brassens non rientrò in Germania e attese la fine della guerra a Parigi, dove visse tutto il resto della sua vita, ma tornò spesso a Sète, dove si esibì anche al
Teatro municipale.
Georges Brassens morì il 29 ottobre 1981 alle 23:15, nel paese di Saint-Gély-du-Fesc, sempre nell'Hérault, a poco più di 40 km da Sète, nella casa del suo chirurgo, il dottor Bousquet, dove aveva festeggiato sette giorni prima il suo sessantesimo compleanno.
L’amore per la sua città natale si legge anche in una delle sue canzoni più note “
Supplique pour être enterré à la plage de Sète”, che diede il nome all'album del 1966, nella quale esprimeva il desiderio di essere sepolto sulla spiaggia della Corniche.
In effetti la
tomba di Brassens non si trova sulla spiaggia della Corniche, come lui desiderava, ma è comunque in vista del mare. Con lui nella tomba riposano la sorellastra Simone con il marito Yves Cazzani, e la sua compagna, dal 1947 fino alla morte, Joha Heiman (1911-1999), estone di Tallinn, che lui chiamava affettuosamente « Püppchen » (bambolina in tedesco), anche se entrambi scrivevano il nome come « Püpchen ». Joha e Georges non si sposeranno mai e non vivranno mai insieme, ma lui scriverà per lei « J’ai rendez-vous avec vous », « Je me suis fait tout petit (devant une poupée) », « Saturne », « Rien à jeter » e « La Non-Demande en mariage ».

La città di Sète, in occasione del centenario di Brassens, ha allestito una vecchia nave faro, la Roquerols, dedicandola a incontri, conferenze e concerti su Georges.

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pagina creata il: 18 ottobre 2021 e aggiornata a: 27 ottobre 2021