Serafino
Gaddini nacque
a Bologna il 20 febbraio 1882, ed ebbe lo stesso nome dallo zio
paterno, commerciante di legname, morto poco più di un
anno prima della sua nascita, all'età di 60 anni.
Suo padre, Carlo Gaddini, era uno scrivano (impiegato) di Rimini di 47 anni, temporaneamente emigrato
a Bologna, mentre sua madre Vittoria
Semprini, era nata a Savignano
di Romagna, oggi Savignano sul Rubicone
(FC) 36 anni prima; era casalinga ma all'anagrafe del paese natale
era registrata come cucitrice.
Serafino aveva solamente una sorella maggiore di poco più
di due anni, Rosa Beatrice, detta Rosina,
nata il 27 dicembre 1879 a Bologna, ma che visse e morì
a Rimini, con il marito Giuseppe Cocco, originario del paese sardo
di Busachi (OR), che prestava servizio
come poliziotto a Rimini. La coppia non ebbe figli, ma allevò
Giovanni, figlio di Antonio, fratello defunto di Giuseppe, che
era carabiniere.
Secondo lo Stato civile Serafino nel 1905 trasferì la residenza
da Savignano a Bologna, dove era già iscritto alla Scuola
Superiore di Medicina Veterinaria, e da dove nell'anno accademico
1902-03 era passato alla Regia Scuola Superiore di Agraria, che
era stata inaugurata il 16 maggio 1900 e attivata nell'anno accademico
1900-01 (1). La Scuola era privata, promossa
dalla Cassa di Risparmio di Bologna, ed aveva sede nella quattrocentesca
palazzina della Viola, che aveva
già ospitato, all'inizio dell'Ottocento, un'altra scuola
agraria, quella fondata dal grande agronomo reggiano Filippo
Re (1763-1817) (2). La Scuola nel 1910 divenne statale
e fu integrata nell'Università degli Studi di Bologna,
nel 1923 divenne Regio Istituto Superiore Agrario e, infine, nell'anno
accademico 1935-36 si trasformò in Facoltà di Agraria
presso la stessa Università di Bologna.
Serafino ebbe come matricola
il numero 175 e si laureò il 29 luglio 1910, otto giorni
dopo la morte di suo padre, con votazione 80/110 con una tesi
di laurea dal titolo "Il tabacco Kentucky e la sua introduzione
nella campagna della provincia di Forlì" (3).
È curioso notare che il tabacco
Kentucky è tipicamente usato per produrre il tradizionale
sigaro toscano, di cui Serafino era
fumatore, anche se forse all'età della laurea non lo era
ancora.
Dopo la laurea, a causa della morte del padre, avvenuta a Rimini,
sia Serafino sia Rosina si trasferirono
temporaneamente presso uno zio a Pesaro, dove Serafino lavorò
come farmacista, professione che all'epoca si poteva esercitare
anche con la laurea in agraria.
Serafino, durante il periodo bolognese, coltivava molti interessi
e, tra l'altro, seguiva le lezioni di Giosué
Carducci, professore all'università petroniana, e nel
1907 partecipò al solenne funerale del poeta. Dagli archivi
on-line della casa di Carducci a Bologna risulta tra i corrispondenti
del poeta nel 1901 anche Carlo, padre di Serafino.
Anche nel sito web della Domus
Mazziniana di Pisa, nel fondo Ghisleri, si cita una corrispondenza
di Carlo Gaddini.
Durante la prima guerra mondiale era ufficiale del Genio, e mentre
era di stanza a Roma, dava l'ordine di attenti a destra al suo
plotone quando passava sotto le finestre della futura moglie Adele,
come raccontava lei stessa. Nel Bollettino ufficiale del Ministero
della guerra (4)
Serafino risulta promosso
da sottotenente a tenente, nel ruolo degli ufficiali di complemento
di fanteria, con anzianità 5 dicembre 1926.
Serafino si sposò il 1° luglio 1918 con Adele
Borbonese, conosciuta in casa di amici, più giovane
di lui di 9 anni (era nata a Roma il 23 aprile 1891) casalinga
di famiglia torinese-emiliana: il padre Melchiorre, torinese,
dirigente delle Ferrovie dello Stato, si era trasferito dapprima
a Milano, poi a Napoli, per occuparsi dei traghetti per le isole
del golfo, e poi a Roma, la madre Luisa
Campana era nata a Torino da famiglia ferrarese, trasferitasi
a Roma per motivi di lavoro del padre Guelfo, impiegato statale.
La coppia ebbe quattro figli maschi: Enzo
(1920-1946), Carlo (1922-1998), Bruno
(1925-1986) e Vittorio (1929-1988).
La famiglia di Serafino e Adele abitava a Roma, dapprima in via
Gaeta 2f, presso la Stazione Termini, poi in via
Agrigento, 19 (all'inizio "via Girgenti"), presso
piazza Bologna, al numero 19 e infine in via Verona, 9, nello
stesso quartiere.
In gioventù Serafino era socialista, e nel 1923 scrisse
una lettera di solidarietà
all'ex presidente del Consiglio Francesco
Saverio Nitti per l'aggressione subita dalle squadracce fasciste
il 30 novembre:
"A S.E. Nitti
Di ritorno dalla campagna vengo a conoscenza dellaggressione
brigantesca di cui Ella coi suoi Famigliari è stata vittima.
Esprimo a Lei ed ai suoi cari la mia intiera solidarietà
di italiano libero.
Col massimo rispetto
Dev.mo
Dr S. Gaddini"
In seguito Serafino prese la tessera del partito fascista, per
poter lavorare.
Il 20 aprile 1933 il re Vittorio Emanuele III nominò Serafino
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia (5).
All'inizio della carriera
lavorò a Roma alla società Montecatini, in seguito
si impiegò presso la "Terni Società Anonima
per l'Industria e l'Elettricità", presso l'Ufficio
Tecnico Agrario dove si occupò in particolare della calciocianamide,
concime minerale azotato, prodotto negli stabilimenti ternani
di Papigno (foto 1.
2 e 3)
(6) e Collestatte
(foto 1 , 2
e 3) (7)
(vedi le foto 1 e 2
dello stabilimento di Papigno oggi).
Serafino promosse con molta energia la calciocianamide, sia con
interventi tecnici, sia con metodi promozionali. Si occupava infatti
anche del settore promozione, con il Nuovo
Consorzio per la vendita in Italia della Calciocianamide e
il suo lavoro lo portava a lunghi viaggi in tutta Italia, e a
conoscere un gran numero di persone, grazie anche al suo carattere
socievole.
Sulla rivista "Calciocianamide" (n.
1, autunno 1966) si riporta: "Ma soprattutto è
doveroso volgere il più grato ricordo a Serafino Gaddini
che intuì, studiò ed accertò - con la sensibilità
del Maestro - i molteplici, insuperabili pregi della Calciocianamide
e ne propagandò la tecnica dei diversi impieghi, con la
consapevole tenacia dell'Apostolo. A lui deve essere riconosciuto
il merito di aver dato il massimo contributo alla diffusione della
conoscenza di un mezzo tecnico di superiore efficacia per la fertilizzazione
dei terreni, per l'aumento delle rese unitarie, per l'incremento
degli indici di produttività delle aziende agricole italiane.
Al maestro incomparabile vada il pensiero di tutti coloro che
lo ricordano con più alta stima e reverente gratitudine".
Nella sua attività professionale Serafino Gaddini si interessò di molti temi culturali, anche lontani dalla sua attività professionale, come ad esempio la psicoanalisi, e venne in contatto con numerosi intellettuali, tra i quali i pittori Enrico Ortolani (1883-1972), uno dei 25 della Campagna romana, Giovanni Capranesi (1851-1936), il riminese e suo coetaneo Alberto Bianchi (1882-1969), Mori, Leypold, Holzer, e il poeta Giovan Battista "Titta" Marini (1902-1980).
Serafino dirigeva una collana di libri ed opuscoli propagandistici "I quaderni della calciocianamide", e affidava l'illustrazione delle copertine delle opere e dei manifesti pubblicitari a vari artisti, tra i quali Ortolani, Holzer e Bianchi (vedi immagini qui sotto).
Tra gli amici più
illustri di Serafino c'era il grande poeta romano Trilussa
(Carlo Alberto Salustri, 1871-1950), il quale compose un breve
stornello sulla calciocianamide:
"canta il grillo, fior di ruta / Dio l'aiuta chi si aiuta,
/ e il rurale sa la ride / con la calciocianamide" (8),
o, secondo un'altra
versione, pubblicata sull'Agenda della Calciocianamide del
1938:
"Con la calciocianamide il rurale se la ride, stimolando
con prudenza, la Divina Provvidenza" (9),
mentre nella famiglia
Gaddini circolava una differente versione, prevedibilmente non
pubblicata:
"Con la calciocianamide / il rurale se la ride / dimostrando
che si perde / troppo tempo con le merde";
la chiusa alludeva al progresso ottenuto con la sostituzione con
concimi minerali dei concimi organici ottenuti da deiezioni, anche
umane (come il cosiddetto cessino o pozzo nero),
portatori di malattie infettive.
Il musicista Francesco Balilla Pratella
(1880-1955), romagnolo come Serafino e quasi coetaneo, oltre ad
essere un caro amico, mise in musica nel 1935 la strofetta di
Trilussa con il titolo "Canta rurale (La canta della calciocianamide)"
(ascolta).
Nella "canta" il testo della strofetta era stato allungato,
diventando una coppia di strofe:
"Con la calciocianamide il rurale se la ride, stimolando
con prudenza, la Divina Provvidenza. Ride e pensa: - mi conviene,
far le cose presto e bene ... - E contento del lavoro accarezza
il grano d'oro . Mangeremo senza fallo - dice l'asino al cavallo.
E la vacca dice al bue - Stiamo bene tutti e due - Canta il grillo:
- fior di ruta chi s'aiuta Dio l'aiuta --- - e il rurale lo previde
con la Calciocianamide" (10)
Un altro amico di Serafino
fu l'animatore Luigi Pensuti (1903-1945)
(11)
che realizzò
anche le copertine di due opuscoli propagandistici di Serafino
sulla calciocianamide (vedi immagine
1 e immagine 2) della
collana "I quaderni della calciocianamide". Pensuti
era anche l'illustratore degli "Album
della calciocianamide" nei quali la protagonista
delle storie a fumetti era una donna nera molto opulenta, che
rappresentava la calciocianamide, che è di colore nero.
Qui sotto una serie di vignette di Luigi Pensuti dall'Agenda
della Calciocianamide del 1938.
Al termine
della carriera lavorativa, non godendo, come la moglie, di
alcuna pensione, ed avendo perso buona parte del patrimonio di
famiglia, investito in buoni, a causa della guerra, continuò
a lavorare come consulente.
Proprio durante una di queste consulenze ebbe un infarto, fu ricoverato
all'ospedale S. Giacomo in via
del Corso, a Roma, dove morì il 9 giugno 1950.
Serafino è sepolto accanto
a suo figlio Enzo, morto quattro anni prima di lui, nel giardino
pensile detto "la scogliera del monte"
nel cimitero monumentale romano del Verano.
A pochi metri si trova la tomba in
cui riposa sua moglie Adele insieme
ai genitori Melchiorre e Luisa, al nonno Guelfo e ai fratelli
Mario (maggiore e minore) e Maria.
Pubblicazioni di
Serafino Gaddini (dai cataloghi on-line delle biblioteche italiane):
ZAGO
Ferruccio, GADDINI Serafino (1926) La calciocianamide. Rizzoli, Milano. immagine
GADDINI Serafino
(1929)
La concimazione degli agrumi. Fed. Italiana dei Consorzi Agrari
Edit. Tip., Piacenza.
GADDINI
Serafino (1931) La concimazione degli agrumi. Stab. L. Salomone,
Roma.
immagine
GADDINI Serafino
(1933)
Concimazione presemina al grano. I quaderni della Calciocianamide. Tip. L. Salomone,
Roma.
immagine
GADDINI Serafino
(1933?)
Il consumo dei fertilizzanti negli ultimi ventisette anni. Tipografia della
Federazione dei consorzi agrari, Roma. immagine
GADDINI Serafino
(1933)
Consolidare la vittoria. I quaderni della Calciocianamide.
Stab.
L. Salomone, Roma.
immagine
GADDINI Serafino
(1935)
La concimazione dell'olivo. Supplemento quaderno n. 21 di "Pubblicazioni
per propaganda", gen.-giu. 1935. Salomone, Roma.
GADDINI
Serafino, FRANCOLINI Francesco, ZITO Francesco, CAROCCI BUZI Carlo
(1935)
La concimazione dell'olivo. I quaderni della Calciocianamide. Calciocianamide,
Milano (Tip. L. Salomone, Roma).
GADDINI
Serafino (1936)
Il granoturco nell'anno dell'assedio economico. I.G.A.P., Roma.
GADDINI
Serafino (1938)
Le mosche, biologia delle mosche, loro distruzione con la calciocianamide.
I
quaderni della Calciocianamide, 29, Roma. immagine
GADDINI Serafino
(1938)
Letame artificiale. I
quaderni della Calciocianamide. I.G.A.P., Roma; Milano. immagine
GADDINI Serafino
(1939)
Per l'autarchia alimentare del nostro paese. I quaderni della Calciocianamide,
33. Grafiche I.G.A.P., Roma; Milano. immagine
BIASCO Attilio,
GADDINI Serafino (1939) La concimazione dell'olivo. I quaderni della
Calciocianamide, 35. Ist. Italiano Arti Grafiche, Bergamo. immagine.
GADDINI
Serafino (1940) Sulle analisi chimica e fisiologica
dei terreni della Libia occidentale. Regio istituto agronomico per
l'Africa italiana, Firenze. immagine
GADDINI Serafino
(1940) La concimazione degli agrumi.
I
quaderni della Calciocianamide, 36.. Grafiche IGAP, Roma. immagine
Riferimenti bibliografici:
(1)
http://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1900/870.
(2) http://www.municipio.re.it/biblioteche/panizzi.nsf/Pagine/D26F9F7516121BE4C125703D00335627?OpenDocument
(3) Archivi degli studenti - Facoltà di Agraria (1900-1950),
a cura di Elena Parmeggiani. Bologna, Archivio storico Università
di Bologna, 2003. link.
(4) Ministero della guerra - Bollettino ufficiale. Dispensa 62a.
22 settembre 1928. link
(5) Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia - Parte Prima - Anno
74 Numero 201 - Mercoledi, 30 agosto 1933, Roma.
(6) PIANTONI Giorgio (2005) Storia dell'industrializzazione chimica
a Terni e Narni : 1887-2005. Centro Studi UIL Associazione
Arianna, Terni.
(7) TRINCHIERI Giuseppe (2001) Industrie chimiche in Italia dalle
origini al 2000. Arvan, Mira-Venezia.
(8) http://www2.polito.it/strutture/cemed/sistemaperiodico/s16/e16_2_19.html.
(9) L'Agenda della Calciocianamide (1938) Ist. Italiano Arti
Grafiche, Bergamo. immagine
(10) FALKOFF Rebecca Ruth (2022) - Autarkic Skies. Nitrogen Capture
and Atmospheric Imperialism in Italy. CIVIS Summer School in
Environmental Humanities 13 June 2022
(11) http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Pensuti
(s.n.) MiBACT - Collezione Salce - Museo Nazionale link.