strage della stazione di Bologna
2 agosto 1980

Il 2 agosto 1980, alle 10:25 una bomba esplose nella sala d'aspetto della stazione ferroviaria di Bologna Centrale, uccidendo 85 persone e ferendone oltre 200.
Dopo le prime ipotesi, che parlavano dello scoppio di una caldaia nelle cucine del ristorante della stazione, fu subito chiaro che si trattava di una bomba, che colpiva ancora una volta la città democratica e antifascista, dopo la strage del treno Italicus (vedi la mia
pagina web) del 4 agosto 1974.
Le indagini resero chiaro quello che era già chiaro a chi avesse gli occhi aperti, cioé che la strage era stata compiuta dall'estrema destra fascista, nel quadro della famigerata "strategia della tensione", che mirava a creare il terrore tra la popolazione, spingendola a chiedere ordine e sicurezza proprio alla destra, che con il suo braccio armato eversivo aveva ordito e messo in atto la strage.
Seguirono innumerevoli depistaggi, per i quali furono condannati anche membri delle istituzioni, in particolare dei servizi segreti, e dai quali emerse il ruolo chiave della loggia massonica deviata P2 di Licio Gelli.
Ogni anno dal 1980, il 2 agosto Bologna ricorda la strage, con un corteo che parte da
piazza Maggiore, il cuore della città, sfila per le strade cittadine, e termina nel piazzale davanti alla stazione, dove intervengono l'associazione dei familiari delle vittime, le autorità politiche e le associazioni della società civile, per chiedere la verità completa sulla strage, che a distanza di decenni non è stata ancora raggiunta, probabilmente proprio grazie ai depistaggi di chi avrebbe dovuto difendere i cittadini e la democrazia.
Il 2 agosto insieme ai cittadini
sfilano due simboli della strage: l'autobus della linea 37 che nell'emergenza della strage funzionò come ambulanza, per trasportare i feriti negli ospedali, e poi per trasportare le salme all'obitorio, e un'autogru dei Vigili del fuoco, per ricordare il lavoro massacrante da loro compiuto per recuperare i feriti e i morti sotto le macerie della stazione.
La sala d'aspetto nella quale fu lasciata la bomba è ancora in funzione. Lo squarcio provocato dall'esplosione è stato
lasciato aperto, chiuso da una vetrata, il cratere provocato dalla bomba è ancora visibile, sotto una lapide che elenca i nomi dei morti, indicati come "vittime del terrorismo fascista", nonostante anni fa un presidente della Repubblica italiana tentò indegnamente di far togliere il riferimento al fascismo.
Quattro anni dopo la strage della stazione, il 23 dicembre 1984, un altra bomba provocò una strage sul treno Rapido 904, pochi chilometri prima della stazione di Bologna, uccidendo 16 persone e ferendone 267. In quel caso si ritiene che la strage sia stata compiuta dalla mafia, che scelse comunque Bologna come bersaglio.

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pagina creata il: 25 gennaio 2025 e aggiornata a: 25 gennaio 2025